* di Gioele Anni
Televisioni, giornali, siti internet, ovviamente social network: nell’ultimo finesettimana, su tutti i media si parlava di Carlo Acutis. È il primo beato millennial, il ragazzo nato nel 1991 e morto di leucemia fulminante nel 2006. Quindici anni sulla Terra sono bastati a «lasciare un’impronta», come aveva detto Papa Francesco ai giovani radunati a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù 2016. Milanese, di buona famiglia, Acutis non ha fatto miracoli in vita. Era un ragazzo normale, tifoso del Milan, suonatore di sassofono, studente di liceo. Due qualità lo rendevano speciale. Il talento per l’informatica, che lo portava a produrre sul suo computer video e collage di fotografie. E una spiritualità forte che guidava la sua vita: pregava, approfondiva i dogmi di fede e poi si dava da fare nella quotidianità, per esempio portando cibo e conforto ai senzatetto del quartiere. Ha saputo unire queste due dimensioni, informatica e spiritualità, nel creare mostre digitali su tematiche religiose: aveva intuito, come ha scritto Papa Francesco parlando di lui nella Christus Vivit, che i nuovi media possono essere utilizzati «per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza». E proprio sui nuovi media, la sua storia ha trovato spazio in questi giorni. Uscendo dai canali istituzionali, rimbalzando tra chat e bacheche, incuriosendo migliaia di persone – credenti e non credenti – che sono rimaste forse colpite da un’idea di santità ordinaria e accessibile. L’immagine che ha colpito tutti è quella del corpo riesumato nella bara: Carlo è stato sepolto con una felpa sportiva e le scarpe da ginnastica. La fede non chiede di vivere la vita come privazione, piuttosto anzi le dà senso e compimento. A 15 anni, come a qualsiasi età. Questo Carlo Acutis lo aveva capito, e con questo stile ha scelto di vivere. È bello immaginare oggi una Chiesa “con le scarpe da ginnastica”, testimone di una fede mai altezzosa, sempre pronta a servire. Di questa fede fresca e accessibile c’è tanta sete, tra i giovani e non solo.