Partecipazione online

Giu 8, 2021 | 0 commenti

* di Raffaella Rozzi

Abbiamo vissuto la XVII Assemblea Nazionale in collegamento online con tutti gli 800 delegati delle diocesi italiane: scorrere i volti sullo schermo e riconoscere le persone è stato il primo gesto dei momenti iniziali dei lavori, così davvero abbiamo visto che siamo il popolo numeroso raccontato nello slogan dell’anno assembleare “Ho un popolo numeroso in questa città”. Sono stati diversi i fattori che hanno permesso a ciascun delegato e ai delegati diocesani di respirare il clima assembleare: i legami di belle relazioni innanzitutto tra i delegati diocesani, poi tra i presidenti diocesani lombardi, infine il canale di comunicazione sempre aperto con chi stava vivendo in presenza l’assemblea. Questa è stata un’assemblea giovane per l’AC di Lodi: unica adulta sono stata io, presidente diocesana, poi Benedetta per il settore giovani, Leonardo per l’ACR, Benedetta per il MSAC. Mi sono sentita responsabile di questi giovani che, per la prima volta, hanno partecipato all’evento nazionale; ho fatto in modo di condividere i diversi momenti, pur essendo ciascuno a casa, per decidere di vivere insieme, alla Casa della Gioventù, almeno un pomeriggio. Così sabato 1 maggio ci siamo ritrovati in sala consiglio, con le debite distanze, ciascuno con il proprio computer o tablet, connessi con la sala della Domus Mariae, tanti video, un solo audio. Con la possibilità di scambiarci opinioni, osservazioni, raccontarci un po’, guardare insieme al futuro dell’Azione Cattolica nazionale e diocesana, prendere insieme un caffè con un biscotto: gesti semplici ma essenziali per essere associazione. 

Come delegati, abbiamo costituito dei gruppi di lavoro sulle diverse parti del documento assembleare, per poter rileggere la bozza dal punto di vista delle nostre realtà diocesane, sottolineare alcuni aspetti, riformulare i pensieri, aggiungere precisazioni. Sono stati scritti così i quaranta emendamenti presentati, segno di un’Azione Cattolica che si è ritrovata per ripartire insieme, senza paura, come discepoli missionari. Un aspetto importante di ogni assemblea è la votazione del Consiglio Nazionale, rinnovato per due terzi: ai nuovi consiglieri è affidato il documento con le indicazioni per le scelte del nuovo triennio, caratterizzato anche dall’invito di Papa Francesco a essere “palestra di sinodalità, un’importante risorsa per la Chiesa italiana” perché la sinodalità sia soprattutto “uno stile da incarnare”. 

Raccogliendo gli interventi dei delegati, la relazione del Presidente, il documento assembleare, l’assemblea si è conclusa con il messaggio dell’Ac alla Chiesa e al Paese “Verso il futuro, come fratelli”, proprio per rinnovare l’impegno, la dedizione dell’Azione Cattolica, in ogni via delle città e dei paesi, ad ascoltare la vita delle persone “perché in ogni donna ed ogni uomo è presente l’impronta di un amore infinito del Padre creatore”; a generare processi che abbiano a cuore il Bene di ciascuno e della casa comune che è il creato, “nella logica dell’ecologia integrale”, a “partecipare, da protagonisti, proprio

al cammino sinodale che la Chiesa italiana si avvia a intraprendere, coinvolgendo l’intero Paese”. Come AC diocesana sentiamo nostro questo messaggio, una luce per un futuro che abbia lo stile della sinodalità e della fraternità. 

In questi sette anni Matteo Truffelli ha guidato l’Azione Cattolica prendendosi cura delle relazioni, prestando attenzione ad ogni singola realtà, con la mitezza e la determinazione del profeta: un grazie riconoscente per il tratto di strada percorso insieme!

Facendo eco alle parole con cui Matteo ha concluso il suo mandato di presidente nazionale, voglio sottolineare l’importanza di volere bene a questo tempo, a questa Chiesa, a questo territorio, a queste persone, a chi si affida alla nostra passione educativa, a questa Azione Cattolica, spazio di Speranza. 

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