* di Raffaella Rozzi
Apprendo proprio ora, nello scorrere le pagine culturali di Avvenire, della possibilità di un tour in streaming alla casa di Leopardi, un’iniziativa per permettere alle classi di effettuare la mitica gita scolastica a distanza ma immergendosi in un ambiente che è diverso dalla nostra aula o dal nostro schermo, per entrare in un altro luogo e in un altro tempo. Ne abbiamo appena parlato con le colleghe e tutte siamo concordi nel proporre ai nostri studenti esperienze di bellezza attraverso le quali vivere il presente, consapevoli del passato e protesi verso il futuro. Una modalità nuova che ci permette di scoprire qualcosa di antico. Certamente si tratta di un’esperienza diversa da quella che avremmo fatto in presenza ma rimarrà a ciascuno il desiderio di conoscere quelle stanze e quei libri che Giacomo, quasi loro coetaneo, ha abitato. Non solo la scuola ma anche le associazioni sono chiamate a inventare modalità nuove per trasformare in presente qualcosa che appartiene al passato e che oggi ci appare come un dono che noi spesso chiamiamo, appunto, presente.
Siamo chiamati ad abitare il presente come un giorno sempre nuovo, un regalo che non ci aspettavamo, un bene imprevisto, che trascende le aspettative, che ci permette di rimanere fedeli all’essenziale.
Ecco perché l’Azione Cattolica diventa ciò che è, come invitava Pindaro nella celebre seconda Ode Pitica, avendolo appreso: negli scorsi mesi abbiamo vissuto la distanza fisica e la vicinanza spirituale, lo sconforto e la speranza, il lutto e la consolazione, abbiamo condiviso l’ascolto della Parola, la preghiera della Chiesa, l’anelito di salvezza del mondo, abbiamo conservato quella nostalgia di Dio che guida i nostri passi. Tutto ciò insieme, con il passo dei pellegrini, con il passo lento della guida alpina, che conosce la meta, il sentiero e prende il passo di chi è ultimo, affinché sia primo.
La necessità di nutrire la mente e il cuore è parte del nutrimento della vita, non basta il pane, seppur indispensabile, serve uno sguardo di sapienza per abitare questo tempo, facendo memoria grata del passato. Quindi tutti, settori, associazioni territoriali, responsabili, assistenti, si sono messi in movimento per raggiungere tutti e rispondere alla domanda di pensiero, preghiera e cura delle relazioni. Rimangono gli appuntamenti di spiritualità e formazione che sono la struttura portante dell’esperienza associativa di ogni aderente, semplicemente passeranno attraverso uno strumento diverso. Qualcosa abbiamo sperimentato negli scorsi mesi, qualcos’altro realizzeremo nei prossimi. Sicuramente l’ambiente digitale sarà abitato dall’Azione Cattolica con modalità differenti: i giovani e l’ACR prediligono i social, quali Instagram e Telegram, gli adulti Facebook, You Tube e il sito, gli adultissimi Dialogo e tutto ciò che recapiteremo alle rispettive caselle della posta ordinaria. Questi sono solo esempi per invitare ciascuno a prendersi cura di chi sappiamo solo, di chi non vediamo da tempo, di chi vediamo ma non guardiamo, di chi chiede e di chi rimane in silenzio: diventiamo sentinelle del mattino per ascoltare il silenzio e scorgere quelle flebili voci che ci interpellano.