di Raffaella Rozzi*
Il prossimo fine settimana, secondo il calendario diocesano, saremmo stati insieme per il weekend formativo così da confrontarci sul futuro dell’Azione Cattolica. Rimaniamo nelle nostre case ma ci troviamo on line come Consiglio diocesano, eletto dall’Assemblea, per intraprendere un processo di discernimento comunitario che coinvolge tutta la nostra associazione, a partire dal centro diocesano per raggiungere i presidenti e le associazioni territoriali. I primi passi sono stati avviati dalla presidenza uscente a cui va il mio grazie riconoscente per quel di più di disponibilità donata all’associazione in questi mesi, la quale ha individuato due temi su cui riflettere, pregare, ascoltare la vita delle persone e metterla in dialogo con la Parola: la responsabilità e il futuro. Sono due questioni che si affacciano nell’anno assembleare e chiedono di essere condivise per dare fondamento al triennio che inizia, a maggior ragione oggi, 19 giugno 2020, quando rileggiamo il documento assembleare e ci accorgiamo che ciò che a febbraio pensavamo una prospettiva futura, è diventata realtà presente. Quindi è necessario ripartire da questo tempo per immaginare il domani. Il percorso si dipana in diversi passaggi: alcuni momenti di confronto on line per le commissioni diocesane, durante questa settimana; una riunione on line del Consiglio diocesano, venerdì 19 giugno, per ascoltare e fare tesoro di ciò che ciascun consigliere vorrà condividere; una seconda convocazione on line del Consiglio diocesano, giovedì 25 giugno, per trovare soluzioni condivise, che tendano al massimo bene possibile, nella certezza di aver avviato un processo a lunga scadenza che porta in sé la Novità la quale sconvolge i progetti di nostalgia e permette di sognare “i sogni degli anziani e le visioni dei giovani”. Sicuramente ci stiamo muovendo per abitare il cambiamento di questo mondo, di questa Chiesa, di questa associazione, sempre insieme, partendo da ciò che siamo diventati, per alcuni aspetti diversi e per altri noi stessi, perché abbiamo aperto il nostro cuore e quello delle nostre comunità all’Annuncio di Salvezza, che sempre ci precede nella Galilea del terzo millennio.
Camminiamo con le associazioni delle diocesi lombarde, con il Centro Nazionale, con l’Azione Cattolica Italiana e degli altri paesi del mondo: a ciascuno sta a cuore ripartire dalla realtà delle nostre città e dei nostri paesi, fare alleanze con altre associazioni, rendere ognuno protagonista, non lasciare indietro nessuno, impiegare tutta la creatività possibile per sperimentare, sostenuti dall’essere associazione al servizio e al fianco di tutti.
Per poter attraversare un terreno su cui si è abbattuta la tempesta, è necessario camminare adagio, camminare insieme, osservare volti, ascoltare voci, riconoscerci, sostenerci, allargare le braccia e tendere le mani. Prima di partire però rimaniamo in silenzio davanti a quel piccolo pezzo di pane che nutre il cammino dei pellegrini: così, domenica scorsa, nella festa del Corpus Domini, siamo rimasti in adorazione nel Suo Amore, perché Lui ci ha fatto incontrare noi stessi, ci ha accompagnato agli altri, allora, guardandoci negli occhi, che riportano il sorriso celato dalla mascherina, iniziamo un nuovo sentiero, con il passo dei discepoli missionari.
* presidente diocesano