A poco tempo di distanza dalla XVI Assemblea diocesana e nell’anno in cui l’Azione Cattolica festeggia i suoi 150 anni, abbiamo pensato di dedicare questo numero di Goccia a quei temi che da sempre sono cari all’associazione.
Vista l’occasione particolare e i contenuti proposti, la scelta è stata quella di raggiungere con questa mail tutti gli aderenti, nella speranza di poter contribuire all’approfondimento personale sui temi della corresponsabilità, della laicità, della scelta religiosa, della comunione fra laici e presbiteri…
Buona parte dei contenuti proposti sono stati tratti da http://parolealtre.it, sito che l’AC nazionale ha da qualche anno dedicato alla pubblicazione di temi di approfondimento e di formazione sulla vita associativa, ma ricordiamo anche a quanti fossero interessati a ricevere l’aggiornamento mensile di Goccia che è sempre possibile registrarsi alla nostra mailing list (e-mail: goccia.aclodi@gmail.com).
Buona lettura!
La Redazione di Goccia
Essere di Azione Cattolica
Appartenere all’Azione Cattolica Italiana è essere parte di una lunga e grande storia che si è variamente colorata nel tempo. L’A.C., infatti, con accenti diversi e con varie sfumature nel corso di quasi centocinquanta anni, ha servito con amore e dedizione la Chiesa e l’Italia. Quella dell’A.C. è una storia robusta, concreta, vivamente intessuta con itinerari ecclesiali e civili che ha avuto – e grazie a Dio mantiene – una singolare luce, un arcobaleno che splendente si staglia nel cielo, di santità. Con queste parole Raffaele Cananzi, già presidente nazionale di Azione cattolica apre la sua bellissima intervista.
La scelta religiosa oggi
«È in momenti di trasformazione profonda che si può gettare più fecondo il seme cristiano. È in un periodo di trasformazione radicale come il nostro che san Benedetto con il suo semplice programma cristiano di preghiera e di lavoro gettò le basi di una nuova civiltà cristiana e divenne padre dell’Occidente». Così scriveva Vittorio Bachelet nel 1964, a Concilio Vaticano II ancora in corso. Cinque anni più tardi avrebbe condotto l’Associazione a compiere il passo coraggioso della scelta religiosa, che periodicamente, seguendo le vicende politiche, viene rimessa in discussione.
Custodire e coltivare la vita
La riflessione tenuta da Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, in occasione del Convegno Nazionale delle Presidenze del 2013, ricorda che l’Azione Cattolica è chiamata ad essere, nella Chiesa e per la Chiesa, singolare casa e scuola di comunione, nella realizzazione di quel compito che il Padre ha da sempre affidato all’uomo: essere “custode” del creato, dell’altro e di Dio.
Laici nella Chiesa
Laici da una parte, preti dall’altra. È possibile oggi una vera comunione? La parrocchia è il terreno di confronto per una prassi ecclesiale che faccia della corresponsabilità la linea d’unione di una nuova “speranza” cristiana nel territorio. (Contributo di Giampietro Ziviani, tratto da Credere Oggi n. 175 del 2010, pag. 90 e segg.)
Le passioni dell’AC
Le passioni dell’AC sono state il filo conduttore del Convegno Nazionale Assistenti del 2015, fra quelle emerse in quell’occasione abbiamo scelto di riproporre l’intervento dell’allora assistente generale Mons. Mansueto Bianchi sul tema della spiritualità e quello del presidente Matteo Truffelli sulla laicità.
testi tratti da http://azionecattolica.it/assistenti/assistente-gen/relazioni e http://azionecattolica.it/il-centro-nazionale/interventi-presidente