da Nicolas Allovisio | Gen 31, 2020 | Goccia
Dopo tre numeri di Goccia focalizzati sulle tappe del percorso formativo degli adulti, abbiamo scelto di dedicare la prima uscita dell’anno al tema dell’affettività, sulla scia del successo ottenuto dagli incontri proposti su questo argomento ai giovani della diocesi.
A quindici anni dalla convegno ecclesiale di Verona, dopo due Sinodi della Chiesa sulla famiglia e un Sinodo sui giovani, l’educare all’affettività è sfida imprescindibile in un tempo in cui sempre più la felicità e la sua ricerca si innestano tra fragilità e affetti, “finché dura” e “per sempre”, speranza e fiducia.
Ci auguriamo che gli spunti di riflessione proposti possano essere di aiuto, non solo a chi è ancora in cerca di un senso da dare alla propria vita, ma anche ai meno giovani che si trovano ad accompagnare il cammino di crescita di figli e nipoti.
Un grazie di cuore a Chiara Griffini per averci aiutato a organizzare questo numero di Goccia.
Buona lettura e buon ascolto!
La Redazione di Goccia
Testimoni di speranza in ambito affettivo
L’articolo scritto da Raffaella Iafrate, per la rivista Italia francescana del dicembre 2007, rappresenta la cornice antropologica entro cui collocare l’educazione affettiva, una sfida che la Chiesa Italiana ha colto come urgente nel Convegno Ecclesiale di Verona e sulla quale ancora oggi è fondamentale che come comunità cristiana ci si interroghi per sostenere i giovani che desiderano una vita piena e le famiglie che sono il luogo per eccellenza dell’incarnazione dell’amore nell’umano.
Educare alle emozioni, agli affetti, alla sessualità
La relazione tenuta dalla psicologo dottor Aceti aiuta gli adulti a concretizzare le sfide dell’educare le emozioni, gli affetti e la sessualità nel contesto odierno, proponendo interventi educativi nelle relazioni genitori-figli, per accompagnare i figli verso la libertà e la pienezza, delineandone rischi e possibili protezioni in termini di atteggiamenti e riflessioni da promuovere.
Educare all’amore
Riportiamo alcuni spunti di riflessione dagli interventi di don Andrea Lonardo, teologo e catecheta della diocesi di Roma, sul tema dell’educare all’affettività nella catechesi, quindi con uno sguardo pastorale. La trattazione del tema è supportata da riferimenti ad autori della letteratura classica e moderna, al magistero di papa Francesco e di papa Benedetto XVI, a testi della Sacra Scrittura e ne emerge una visione della vita affettiva come rivelazione concreta dell’amore di Dio nelle relazioni, fatte di gesti, pensieri e sentimenti degli uomini. Sul sito http://www.gliscritti.it/blog/entry/3920 sono disponibili i file audio dell’incontro e il materiale integrativo di accompagnamento.
da Nicolas Allovisio | Gen 2, 2020 | Goccia
Questo numero di Goccia è caratterizzato dal tema dell’ATTESA, in relazione al tempo liturgico dell’Avvento. I contributi proposti ci sollecitano a riflettere sul significato dell’attesa di Gesù che nasce e sugli atteggiamenti che ciascuno è chiamato ad assumere per vivere in maniera costruttiva questo tempo di transizione.
Cosa attende un adulto, cosa aspetta dalla sua esistenza? L’attesa è una dimensione del tempo che interroga sul senso del presente e sul valore del futuro, che può deludere o spingere a una vita ricca di amore operoso.
Buona lettura e buon ascolto!
La Redazione di Goccia
La Parola illumina
Il brano evangelico che si legge il 22 dicembre ci introduce nel mistero dell’incarnazione: “Dio si è fatto uomo, e più gli uomini cresceranno in umanità, più scopriranno la divinità che ha messo la sua tenda in ciascuno di noi.” (E. Ronchi).
La vigilanza
La riflessione di Enzo Bianchi si sofferma sulla vigilanza: “… e poiché lo scopo da conseguire per un cristiano è la relazione con Dio attraverso Gesù Cristo, la vigilanza cristiana è totalmente relativa alla persona di Cristo che è venuto e che verrà…”
La spiritualità dell’attesa
Nel primo testo, il card. Martini ci offre alcuni tratti della spiritualità dell’attesa, che esige “povertà di cuore per essere aperti alle sorprese di Dio, ascolto perseverante della sua Parola e del suo Silenzio per lasciarsi guidare da lui, docilità e solidarietà con i compagni di viaggio…”; nel secondo testo spiega come “la trepida attesa del Signore che viene, genera un’etica della responsabilità rispetto alle cose di questa terra, in particolare rispetto ai problemi e agli impegni della vita sociale e politica”.
Imparare l’ascolto da Maria
“Maria è nostra madre. E che cosa hanno in comune la madre e i figli? Che sono uguali! Maria è il prototipo di ciascuno di noi, chiamato a dare carne a Cristo nella propria vita.” Riproponiamo le riflessioni lasciate da don Patrizio Rota Scalabrini in occasione della mattinata di spiritualità di Avvento.
Gloria in excelsis Deo
“Gloria in excelsis Deo”. Settima parte (seconda sezione) del Magnificat in Re maggiore BWV 243 di Johann Sebastian Bach.
Accogliamo la gioia e la pace che il Signore ci dona: Festosa è la prima parte del brano sulle parole Gloria in excelsis Deo ed è la festa che ci attende e che Dio ci ha promesso. Cambia decisamente clima nella seconda parte del brano quando sulle parole Et in terra pax hominibus si passa ad un andamento calmo e meditativo e con una sonorità piano e dolce. Dio ama il mondo e dona la pace vera ma l’uomo quando ha scoperto l’amore donato da Dio deve farlo straripare dalla sua vita e mettersi in gioco, operare perché la gioia vera invada il mondo. Torna infatti sulle parole bona voluntas un andamento brillante anche se diverso dall’inizio e dopo una breve progressione, il brano volge al termine. Il volto del fratello rende visibile il volto di Dio, così nasce la Pace.
L’arte racconta la fede
L’attesa di Carlo Carrà (1926, Collezione Casella, Firenze) Mostra un’atmosfera sospesa nel tempo, appunto di attesa. Lo sguardo all’orizzonte, verso il punto in cui sorge il sole, richiama evidentemente i “riflessi” precedenti. (Commento tratto da http://pensareinunaltraluce.blogspot.com/2016/04/lattesa-di-carlo-carra.html)
da Nicolas Allovisio | Nov 3, 2019 | Goccia
GOCCIA – OTTOBRE 2019
La quotidianità, le giornate “normali” che si susseguono nel corso della vita sono il luogo in cui ognuno di noi è chiamato ad incontrare il Signore e a vivere la propria missione di battezzato. Questa tappa del percorso ci ricorda il valore della ferialità.
ATTIMO
Gesù andò ad abitare a Nazaret con la sua famiglia: in un versetto Matteo condensa e nasconde trent’anni di vita di cui non racconta nulla. Il Signore valorizza ogni attimo dell’esistenza, della ferialità di cui è principalmente composta la vita adulta e lo rende tempo santo, tempo di Dio, tempo della formazione che lo porta a diventare il maestro che il Vangelo narra. Ciascun adulto discepolo di Gesù è sfidato a fare di ogni attimo un tempo di crescita e di incontro con Lui (Mt 2,19-23).
Buona lettura e buon ascolto!
La Redazione di Goccia
La Parola Illumina
Il brano si riferisce al tempo trentennale della vita nascosta di Gesù, di cui si evidenziano le valenze salvifiche. Esso invita tutti i discepoli a valorizzare il vissuto quotidiano fatto di attimi in cui si nasconde la vita della grazia. Contributo tratto dal materiale multimediale allegato alla traccia del cammino adulti di AC 2019/2020.
L’arte racconta la fede
Il quadro Angelus di Jean-François Millet fa riflettere sull’importanza del fermarsi per vivere gli attimi della vita in pienezza. Il riferimento all’attimo denso della preghiera consente di coglierne l’importanza per orientare le nostre giornate che talvolta rischiano il naufragio nella fretta, nell’abitudine, nella perdita di senso.
A tempo con la Parola
Quinta parte del Magnificat in Re maggiore BWV 243 di Johann Sebastian Bach.
«Perché grandi cose ha fatto in me il Potente, colui il cui nome è santo». Bach fa cantare queste parole da una voce maschile, oltretutto di registro basso; l’autore ci riporta dunque ad una dimensione terrena, tutta umana. Ma Dio ama l’umanità, guarda la miseria dell’uomo e ne ricava cose grandi, lui che è Santo. Musicalmente il brano è basato su un tema piccolissimo costruito su tre note ribattute iniziali che si ripete continuamente. Il brano inizia e termina allo stesso modo, cioè con il tema eseguito dagli strumenti.
Dio ha fatto doni a ciascuno di noi. Riconosciamoli perché possiamo metterli a disposizione degli altri. Contributo tratto dal materiale multimediale allegato alla traccia del cammino adulti di AC 2019/2020.
Un tempo per gli adulti
Riportiamo l’intervento tenuto dalla Dr.ssa Elisa Veronesi, psicologa e psicoterapeuta, nel primo appuntamento diocesano del percorso formativo degli adulti.
Maria, maestra di ferialità
Qualcosa di straordinario accade nella semplice quotidianità di Maria. Accade in una delle tante case di Nazaret, a una delle tante ragazze della Palestina. Maria dice a ognuno di noi l’imprevedibilità di un Dio che ci parla là dove siamo e operiamo; e ogni incontro con Lui trasforma la vita.
da Nicolas Allovisio | Ott 5, 2019 | Goccia
Settembre segna l’inizio di un nuovo cammino e anche quest’anno Goccia ha scelto di accompagnare e supportare il percorso formativo degli adulti fornendo materiali di approfondimento che possono essere utilizzati a livello personale o per gli incontri di gruppo sul tema dell’anno.
Partiamo allora con la prima tappa:
(SENZA) FINE (Mt 25,31-46)
Raccontando di quando verrà nella sua gloria, Gesù sembra lanciare lo sguardo alla fine del tempo. Invece vuole proporre un fine del tempo, quello che rende capaci di dare senso e pienezza al momento e alla storia in cui ogni persona è immersa, per diventare adulti significativi, capaci di individuare per se stessi, e di offrire ai più giovani, un’esperienza di vita operosa che riempie il tempo dell’amore misericordioso che annuncia il Regno di Dio.
Buona lettura!
La Redazione di Goccia
La Parola Illumina
Attraverso il brano del giudizio universale, Gesù racconta non come andranno le cose alla fine della storia, bensì invita a vivere il presente secondo un fine preciso: amare in modo gratuito e operoso, lasciare che la sua Parola separi, ossia aiuti a riconoscere e coltivare ciò che rende significativa la vita e lasciar cadere tutto quanto rappresenta un ostacolo a questo. (Commento di Enzo Bianchi tratto da www.monasterodibose.it)
L’arte racconta la fede
Il dipinto di Picasso rappresenta la fine della vita, la morte, ma nella scena la presenza di una cornice barocca che incombe come una bocca spalancata, sospesa sui presenti, e che potrebbe raffigurare il “tabernacolo della speranza”, conduce al fine ultimo dell’esistenza.
A tempo con la Parola
Prima parte del Magnificat in Re maggiore BWV 243 di Johann Sebastian Bach.
Tutto il brano è basato sulla parola Magnificat che rappresenta una vera e propria esplosione di gioia. Musicalmente sono le trombe che si fanno portavoce di questa gioia di vivere, che è portatrice di speranza anche per il domani.
Tutto questo è rappresentato musicalmente dal crescente volume sonoro dato anche dal coro che entra dopo una introduzione solamente orchestrale. (Contributo tratto dal materiale multimediale allegato alla traccia del cammino adulti di AC 2019/2020)
Allo specchio
Nella video intervista di Anna Marchesini vita e morte sono tenute insieme, in modo simpatico e carico di speranza. La fine della vita e delle cose ci rimanda inevitabilmente al fine dell’esistenza. Saper armonizzare le contraddizioni rende significativa la vita di un adulto. (Contributo tratto dal materiale multimediale allegato alla traccia del cammino adulti di AC 2019/2020)
Santa Maria, vergine del mattino
In questa preghiera don Tonino Bello si rivolge a Maria con la richiesta di mantenerci capaci di generare speranza. (testo tratto da “Maria donna dei nostri giorni”, ed. S. Paolo, cap 31).
da Nicolas Allovisio | Apr 26, 2019 | Goccia
La riflessione che ci propone questa quarta tappa del cammino associativo arriva appena dopo la celebrazione della Pasqua. L’annuncio della gioia della Risurrezione, che ognuno di noi è chiamato a rinnovare ogni giorno, sarà possibile solo nella misura in cui saremo in grado di sperimentare l’Amore che ci precede.
Precedere nell’amore per generare – (Lc 10,1-12.16)
Gesù invia davanti a sé, sulle strade della sua terra, settantadue discepoli rendendoli apostoli, cioè missionari. Ogni discepolo del Signore è anche testimone, inviato nei luoghi della vita ad annunciare l’amore del Padre che vuole raggiungere tutti e ciascuno. È una chiamata che possiamo imparare a declinare in tutti i linguaggi e le azioni della nostra quotidianità. È una chiamata a precedere l’Amore, perché sperimentiamo ogni giorno che l’amore ci precede, e, anche così, diventare generatori.
Buona lettura!
La Redazione di Goccia
La Parola Illumina
Proponiamo due contributi di approfondimento sul brano di Vangelo di Luca che è stato scelto come testo di riferimento per questa tappa.
– Il primo è tratto dal materiale multimediale allegato alla traccia proposta dall’AC nazionale per il cammino adulti 2018/2019.
– La seconda è un commento di Luciano Manicardi tratto dal sito https://alzogliocchiversoilcielo.blogspot.com/
Arte e cultura per raccontare la fede
Da sempre l’arte rappresenta un prezioso strumento per far comprendere a tutti le verità delle fede. Il video proposto presenta l’esperienza della delegazione di AC della Campania che, proprio a partire dal patrimonio artistico del territorio, ha avviato un percorso di avvicinamento alla fede. Il video-testimonianza è parte del materiale multimediale allegato alla traccia del cammino adulti di AC 2018/2019.
Arte e natura per raccontare la fede
L’arte di Antonio Gaudì, come da lui stesso più volte dichiarato, prende spesso spunto dalla natura. Questa particolarità rimanda alla devozione del maestro catalano per le creazioni di Dio.
La Chiesa sia credibile
Questo testo del Cardinale Michele Giordano, estratto dal testo di Francesco Antonio Grana “Il cortile dei Gentili”, pone l’attenzione sull’attuale questione della testimonianza cristiana e della capacità della Chiesa di essere sacramento.
Anche con le parole se necessario
“Si può predicare il Vangelo senza le parole? Sì! Con la testimonianza!”: con questa frase è possibile riassumere il tema che accumuna i seguenti testi
– Approfondimento sul motto di S. Francesco: “Anche con le parole se necessario” (tratto da http://www.osservatoreromano.va/it/news/anche-con-le-parole-se-necessario)
– Discorso di Papa Francesco al Congresso Internazionale sulla Catechesi (27 settembre 2013)
– Omelia di Papa Francesco in occasione della celebrazione Eucaristica presso la Basilica di San Paolo Fuori le Mura (III Domenica di Pasqua, 14 aprile 2013)
Giovani e Chiesa in cammino verso la pienezza della vita
A qualche mese di distanza dalla conclusione del Sinodo dei Vescovi dedicato ai giovani e al discernimento, riproponiamo una riflessione che Enzo Bianchi scrisse prima dell’inizio di quell’evento. Cosa significa per giovani e adulti “precedere nell’amore”? A quale missione e testimonianza sono chiamati gli uni e gli altri?
da Nicolas Allovisio | Apr 1, 2019 | Goccia
Il cammino associativo di quest’anno ci porta, nella sua terza teppa, a riflettere sull’importante senso del discernimento come strumento indispensabile per diventare “generatori”.
Ringraziamo il nostro assistente generale don Luca Pomati che ci ha aiutato a raccogliere gli spunti di approfondimento per questo numero di Goccia.
Discernere per generare – (Lc 12,54-57)
Diventiamo generatori quando impariamo l’arte difficile del discernimento. E’ Gesù stesso a chiedercela, osservando come siamo capaci di prevedere il tempo che scorre, ma quanto fatichiamo a comprendere e giudicare il tempo della vita e della salvezza, il tempo che viviamo e in cui siamo immersi. Allenarci a leggere i nostri vissuti e quelli dei fratelli, gli avvenimenti grandi e piccoli della storia, allenarci a entrare in profondità per valutare e poi scegliere come starci dentro è un passo importante per generare
Buona lettura!
La Redazione di Goccia
A chi credere?
La canzone “Non so più a chi credere” con cui Antonacci partecipò al 43° Festival di Sanremo diventa uno spunto per riflettere sulla necessità di esercitare il discernimento di fronte alla complessità della vita e alle informazioni contraddittorie che riceviamo. (Video: https://www.youtube.com/watch?v=rc_C9hhQlRM)
La Parola Illumina
Proponiamo una riflessione sul brano di Vangelo di Luca che è stato scelto come testo di riferimento per questa tappa. Il materiale è tratto dai contributi multimediali allegati alla traccia proposta dall’AC nazionale per il cammino adulti 2018/2019.
La vita cambia
Il video proposto presenta come il Movimento Lavoratori di AC nazionale applica il discernimento comunitario nella Progettazione Sociale e costituisce uno spunto per “cambiare la nostra vita”. Il video-testimonianza è parte del materiale multimediali allegati alla traccia del cammino adulti di AC 2018/2019.
Guardare in profondità
Il quadro di Magritte, nel proporre un paradosso al suo spettatore, lo stimola a prendere atto della differenza tra i livelli della realtà, cioè tra le cose così come sono, le immagini di esse che noi produciamo e le parole che usiamo per parlarne. La realtà, quindi, è mostrata nella sua complessità: chi guarda il quadro deve fare necessariamente lo sforzo di distinguere immagini e parole, di ricostruirne il senso più profondo. Un esercizio di riflessione sull’ovvio che ci circonda, per poter deciderne il significato.
L’importanza del reale
Io sono sempre stato “sorpreso” dalla vita.
E siccome credo che Dio sia Vita, così com’è Luce e così com’è Amore, penso davvero che sia stato proprio Lui a “sorprendermi” nel mio cammino.
Dio è sorpresa. Dio è novità. Dio è creatività.
Nel “Il deserto nella città” fratel Carlo ci aiuta a vedere chiaro per leggere negli avvenimenti e nei segni.
L’arte di scegliere
Nella storia della spiritualità cristiana il discernimento spirituale è sempre stato ritenuto il dono assolutamente necessario per conoscere la volontà di Dio. Così ne parla Antonio, il padre dei monaci: «La via più adatta per essere condotti a Dio è il discernimento, chiamato nel vangelo occhio e lampada del corpo (cfr. Matteo 6, 22-23). Esso infatti discerne tutti i pensieri dell’uomo e i suoi atti, esamina e vede nella luce ciò che noi dobbiamo compiere» (Cassiano, Conferenze ii, 2).
Discernimento: “esercizio alto di sinodalità”
S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, assistente ecclesiastico generale di AC, rivolge la sua riflessione a tutti i presidenti e agli assistenti di Azione Cattolica riuniti per il convegno di Bologna. Che cosa significa e cosa si intende per “discernimento comunitario”? Mons. Sigismondi ci offre un vero e proprio decalogo per attuarlo.