Riprendono gli appuntamenti mensili con Goccia, che ci auguriamo possa essere, ancora una volta, utile strumento di riflessione e di approfondimento personale.
Pur non dimenticando alcuni momenti significativi dell’anno pastorale e della vita associativa, che possono diventare fonte di ispirazione per i diversi numeri di Goccia, per la scelta dei temi da trattare abbiamo voluto lasciarci guidare dalla ricchezza dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, ripercorrendone i contenuti e cercando di delineare alcuni atteggiamenti-chiave che possono diventare stile di annuncio del Vangelo.
Alla luce di questo documento, il primo tema di quest’anno non poteva essere altro che la gioia.
“Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte la tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie” (EG 6)
Buona lettura… e buon ascolto!
La Redazione di Goccia
Dalla tristezza alla gioia
Tre meditazioni mattutine di papa Francesco sulla gioia, perché alcune volte noi cristiani malinconici abbiamo più la faccia da “peperoncini all’aceto” che quella di testimoni gioiosi del Risorto.
Rallegratevi nel Signore
Nell’Anno Santo del 1975, il beato Paolo VI scrisse una profonda esortazione Apostolica con a tema la Gioia cristiana. Un testo che, nonostante abbia più di quarant’anni, risulta essere ancora molto ricco e attuale. Ne riportiamo alcuni stralci, ma chi volesse leggerlo tutto lo può trovare facilmente sul sito del Vaticano.
La gioia: responsabilità del cristiano
Due intensi testi di Enzo Bianchi, priore di Bose, ci aiutano ad approfondire il tema della Gioia che nasce dal credente nel Vangelo, nella buona notizia. Rispondendo con la gioia all’evento della salvezza portata da Gesù Cristo, possiamo “comprendere come la gioia stessa sia “coestensiva” alla fede cristiana; non sia semplicemente una possibilità, ma una nostra responsabilità”.
Gesù mia Gioia
Nell’aprile di 71 anni fa si compiva il destino di Dietrich Bonhoeffer, teologo e pastore luterano. Sempre in aprile, due anni prima, era stato arrestato per cospirazione contro Hitler. L’8 aprile 1945, domenica in Albis, veniva condannato per ordine del Führer in persona, il giorno dopo, 9 aprile, muore appeso a un palo nel campo di concentramento di Flossenburg.
Vogliamo ricordare assieme a voi la sua lucida testimonianza resa alla grazia a caro prezzo che attende ogni discepolo del Signore. In una stagione in cui un numero sempre più grande di fratelli e sorelle cristiani conosce il martirio al culmine del loro cammino di sequela, le parole di Bonhoeffer ci siano di lezione e consolazione.
Vi riproponiamo parti due sue meditazioni: la prima del 1933, giorno dell’Ascensione di Gesù al cielo; la seconda per la domenica di Pentecoste del 1940, quando già l’orrore nazista l’aveva indotto a rientrare in Germania per condividere la sorte del suo popolo mettendosi al servizio della resistenza. Il brano evangelico commentato nella seconda meditazione è tratto dal Vangelo di Giovanni (14,27-31).
Sono parole di un “cristiano che molti vorrebbero essere”.
Ecco perché ho speranza
Lo scrittore olandese Pieter van der Meer, amico e confidente di Léon Bloy (1846-1917) e di J. Maritain (1882-1972), molto legato al grande pensiero cristiano francese della prima metà di questo secolo, convertitosi al cattolicesimo, attraversò periodi di crisi violente e si chiedeva che cosa fare per trovare la pace e la gioia vera.
La gioia in musica
Che la musica faccia parte della vita dell’uomo è di una tale evidenza che pare banale affermarlo. Fa da colonna sonora ai suoi momenti salienti: esprime la gioia di una nascita e il pianto per i morti, accompagna la danza nelle feste. Nel momento in cui l’ascoltiamo la musica sembra essere capace di scavare nella direzione di profondità sconosciute, di farci rivivere felicità e sofferenze del passato e allo stesso tempo di aprirci alla visione di una futura attesa. Proponiamo tre proposte di ascolto di diverse tipologie musicali:
Noa, Happy song
Lo scrittore olandese Pieter van der Meer, amico e confidente di Léon Bloy (1846-1917) e di J. Maritain (1882-1972), molto legato al grande pensiero cristiano francese della prima metà di questo secolo, convertitosi al cattolicesimo, attraversò periodi di crisi violente e si chiedeva che cosa fare per trovare la pace e la gioia vera.
Gloria dalla Messa solenne op.123 di Beethoven
Lo scrittore olandese Pieter van der Meer, amico e confidente di Léon Bloy (1846-1917) e di J. Maritain (1882-1972), molto legato al grande pensiero cristiano francese della prima metà di questo secolo, convertitosi al cattolicesimo, attraversò periodi di crisi violente e si chiedeva che cosa fare per trovare la pace e la gioia vera.
Stevie Wonder, Isn’t She Lovely
Lo scrittore olandese Pieter van der Meer, amico e confidente di Léon Bloy (1846-1917) e di J. Maritain (1882-1972), molto legato al grande pensiero cristiano francese della prima metà di questo secolo, convertitosi al cattolicesimo, attraversò periodi di crisi violente e si chiedeva che cosa fare per trovare la pace e la gioia vera.