Da anni, per tradizione, il mese di gennaio ci offre la possibilità di riflettere e pregare per la pace e anche Goccia non poteva non proporre alcuni contributi su questo tema sempre così attuale. Il messaggio di Papa Francesco per la celebrazione della cinquantesima Giornata Mondiale per la Pace ci stimola ad approfondire la dimensione della nonviolenza come stile di una politica di pace:
“Se il diritto e l’uguale dignità di ogni essere umano sono salvaguardati senza discriminazioni e distinzioni, di conseguenza la non violenza intesa come metodo politico può costituire una via realistica per superare i conflitti armati. In questa prospettiva, è importante che si riconosca sempre più non il diritto della forza, ma la forza del diritto” (Presentazione del tema per la 50° Giornata Mondiale della Pace)
Visto il periodo in cui vi raggiungiamo con questo numero di Goccia, cogliamo l’occasione per augurare a tutti voi un sereno anno nuovo!
La Redazione di Goccia
La nonviolenza: stile di una politica per la pace
Il tema della pace e della nonviolenza come stile per la sua promozione faranno da filo conduttore per tutti i contributi che seguiranno, per questo motivo riproponiamo il messaggio di Papa Francesco che ha ispirato questo numero di Goccia.
Io faccio questo per Gesù
Il 4 settembre scorso Madre Teresa è stata proclamata santa. La sua testimonianza della misericordia divina e della cura premurosa per i più poveri, il suo esempio e l’impegno per il riconoscimento della dignità di ogni uomo vengono ripresi anche nel messaggio del Papa per la 50° Giornata Mondiale della Pace.
Riproponiamo:
Il testo completo del discorso tenuto da Madre Teresa a Oslo, l’11 dicembre 1979, al conferimento del Nobel per la Pace. (testo: “discorso Nobel per la pace”; video: https://www.youtube.com/watch?v=FMtgEIMgWI0 )
L’omelia di Papa Francesco in occasione della canonizzazione di Madre Teresa.
Nati per essere felici
La presenza dei poveri sollecita in ognuno di noi un impegno concreto verso la promozione di uno sviluppo dell’essere umano nella sua integralità, lo sviluppo che non si riduce al consumo, che non si riduce al benessere di pochi, che include tutti i popoli e le persone nella pienezza della loro dignità, godendo fraternamente la meraviglia del creato.
Questa sollecitazione, che rappresenta anche un’importante via per la costruzione della pace, è l’elemento che accomuna i seguenti testi:
Il discorso di Papa Francesco ai partecipanti al 3° Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari
L’amore: un dovere di tutti
Anche in questa rilettura attualizzata della parabola del “Buon Samaritano” di padre Turoldo, ritorna il tema della promozione della dignità umana, e ci presenta l’immagine di un Dio che si curva sull’uomo e lo ama così com’è. (Testo tratto da: David Maria Turoldo, Amare, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), 1986, pp. 105-126)
Lo sviluppo è il nuovo nome della pace
Questo testo di don Tonino Bello, tratto da “Scritti di pace”, ci ricorda che “battersi per la pace… vuol dire liberare l’uomo dall’intrico della miseria, dal viluppo della massificazione, dalle grinfie rapaci del potere, dalle seduzioni involutrici del falso benessere”.
La pace compito profetico dei cristiani
Dalla metà del xx secolo i cristiani, messi a confronto con le armi nucleari e di distruzione di massa, sono stati costretti a ripensare al tema della guerra: in nessun’altra confessione cristiana questo ripensamento è stato così evidente come nella chiesa cattolica, a partire dagli anni del pontificato di Giovanni XXIII. Il cristiano sa che il sistema della violenza fa parte della “scena” del mondo che passa e per questo deve uscirne in fretta per sapersi inserire nell’economia della pace messianica: la pace è dono di Dio e nello stesso tempo compito profetico dei cristiani.
Lisa Cremaschi, monaca di Bose, ha raccolto nel testo “I cristiani di fronte alla guerra”, di cui riportiamo l’introduzione, le vie seguite da chi ha cercato la pace per restare fedele alle parole e all’esempio di Gesù.
La scelta non violenta di Gesù
La riflessione sul testo di Lc 6, 27-38, tratta da www.giovaniemissione.it, ci mette di fronte all’invito chiaro del Vangelo alla non violenza attiva predicata da Gesù.