GOCCIA del 5 Marzo 2016
Iniziamo con questo numero di Goccia un semplice percorso attraverso gli ambiti affrontati nel Convegno Nazionale della Chiesa Italiana dello scorso novembre. E’ l’occasione per riprendere e approfondire gli stimoli e le prospettive che l’esperienza di Firenze ha lanciato a tutta la Chiesa che è in Italia.
Partiamo con il tema dell’abitare, lasciandoci guidare nella riflessione da Raffaele Gnocchi, di Sant’Angelo Lodigiano, pedagogista, docente universitario e animatore dell’associazione Casa Barasa (http://casabarasa.it/).
Abitare, dimorare, risiedere in una casa è per molti il desiderio di un posto dove posare il capo e riconoscersi appartenente a un contesto spaziale e culturale, un perimetro che rimanda chiaramente una identità. Non sempre è così e il concetto di dimora si limita all’utilizzo di uno spazio con il semplice obiettivo di fornire un riparo. Gli inglesi usano la parole house per indicare la casa come bene mentre lasciano alla parola home il significato di luogo dove appartenere. Anche noi potremmo pensare alla casa come a un bene che diventa opportunità concreta per le persone alla costante ricerca di una identità di un luogo e di una dimensione sociale nella quale sentirsi parte.
Oggi giorno emerge come il tema dell’abitare è questione cruciale per i processi di integrazione delle persone al di là della nazionalità o della cultura di appartenenza.
L’emergenza abitativa
Uno sguardo sulla realtà dell’abitare nel nostro contesto lodigiano e nella più ampia realtà italiana ed europea, con qualche spunto e stimolo culturale.
Persone senza dimora e diritto alla casa
“In questo paragrafo le persone gravemente emarginate e quelle senza dimora, sono al centro della riflessione; una serie sempre più numerosa di persone ai margini della società e della vita sociale. Una abitazione e condizioni di vita dignitose sono i più basilari diritti di ciascun individuo. Ottenere un accesso sicuro ad una sistemazione abitativa, è spesso il presupposto per esercitare molti dei diritti fondamentali che formano le basi di una società e dovrebbero essere goduti da ciascun individuo”.
Housing-sociale
“L’housing sociale nasce come tentativo di ampliare, qualificandola, l’offerta degli alloggi in affitto (e in misura minore anche in vendita) mettendo a disposizione nuove unità abitative a favore di quelle persone che, escluse per ragioni di reddito dall’accesso all’edilizia residenziale pubblica, non sono tuttavia in grado di sostenere i costi del libero mercato.”
Integrazione, casa e immigrazione- Esperienze e prospettive in Europa, Italia e Lombardia
Un vasto ed ampio contributo della Regione Lombardia e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla tematica delle politiche abitative e flussi immigratori. Utile per chi vuole approfondire e attingere a contenuti di maggior dettaglio.
Nota della redazione:
Raffaele ha messo a disposizione altro materiale relativo all’housing sociale che non è stato possibile pubblicare su questo numero di Goccia. Chiunque fosse interessato a riceverlo, può richiederlo a goccia.aclodi@gmail.com